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La Posa in Opera di un serramento

Hai preso la decisione, i serramenti di casa non sono più adatti al loro scopo e ci sono correnti d’aria anche a finestre chiuse. I vari serramentisti che chiami scendono nei tecnicismi parlando di spessori dei telai, trasmittanze dei vetri, zone climatiche e tanti altri numeri. E fanno bene, chiaramente è con i numeri alla mano che emergono le reali differenze tra i prodotti, ma farebbero meglio a parlare anche della posa.

Già perché è importante conoscere le condizioni della posa dei prodotti che si vanno ad acquistare.

I serramenti, infatti, nascono con precise caratteristiche prestazionali termiche e acustiche, tutte certificate o certificabili. Queste prestazioni sono veritiere a patto che i vari prodotti siano installati a norma.

Esatto, la vecchia dicitura a regola d’arte ora coincide nella pratica con la norma UNI 11673, redatta dall’Ente Italiano di Normazione e che affronta la questione della posa del serramento in modo univoco.
Non si tratta di indicazioni obbligatorie, ma adottando questi accorgimenti è possibile prevenire eventuali problematiche e controversie, avendo così la sicurezza che il serramentista abbia eseguito l’installazione in modo accurato e diligente.

La teoria nella posa del serramento

Vediamo di seguito le quattro parti che compongono la norma, che come indicato dalla stessa NON si applica a finestre da tetto, porte interne e porte industriali, commerciali e da garage:

  • UNI 11673-1: Requisiti e criteri di verifica della progettazione
    Questa parte della norma stabilisce i requisiti e i criteri di verifica della progettazione della posa in opera dei serramenti, per garantire il mantenimento delle prestazioni certificate dei prodotti e la compatibilità con le condizioni ambientali e strutturali dell’edificio.
  • UNI 11673-2: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza del posatore di serramenti
    Vengono definiti qui i requisiti di conoscenza, abilità e competenza del posatore di serramenti, al fine di garantire la qualità e la sicurezza della posa in opera.
    Il posatore è quindi è in possesso di un apposito certificato ottenuto completando uno specifico corso di formazione.
  • UNI 11673-3: Requisiti minimi per l’erogazione di corsi di istruzione e formazione non formale per installatori/serramentisti
    Ovviamente anche gli enti che rilasciano i certificati del punto precedente sono a loro volta inquadrati in una serie di regole per avere garanzia del corretto svolgimento delle lezioni e degli esami, e i requisiti per la formazione sono riportati in questa sezione.
  • UNI 11673-4: Requisiti e criteri di verifica dell’esecuzione
    Infine, qui vengono riportate le metodologie e i sistemi di verifica dell’esecuzione della posa in opera, al fine di garantire il rispetto delle prestazioni certificate e la rispondenza al progetto.

La teoria nella posa del serramento

Parafrasando il celebre proverbio, tra il dire e il fare c’è di mezzo… un posatore qualificato. Infatti, soltanto da questa figura avrai la certezza che le indicazioni teoriche che hai letto prima saranno applicate correttamente ai tuoi serramenti durante la posa. Ricorda che un serramento può essere installato in tanti modi, e che “lo stare fermo” e “l’aprirsi bene” non sono gli unici fattori da considerare per giudicare un lavoro ben fatto e duraturo negli anni. Quali aspetti preliminari bisogna considerare quindi per una posa certificata?

Il nodo primario

Con questa terminologia si indica il giunto di posa tra la muratura e il controtelaio, oppure tra la muratura e il serramento qualora il controtelaio non sia presente.
Devi sapere che le tue vecchie finestre posso essere state ancorate direttamente al muro circostante (è il caso delle abitazioni più vecchie) oppure essere avvitate a un controtelaio ancorato a sua volta alla muratura (questo è il caso più frequente nelle abitazioni dagli anni ’80 in poi).
Quale sia la casistica, una gestione approssimativa del nodo primario può comportare seri problemi con l’avanzare del tempo. Il contatto fra i diversi materiali, soprattutto se metallici, può infatti portare alla formazione di condensa e quindi alla comparsa di macchie e muffe.

Particolare attenzione deve essere dedicata alla situazione presente sui vecchi davanzali.
Questi infatti sono solitamente realizzati in marmo o pietra, materiali che agevolano la trasmissione del calore se confrontati con soluzioni più tecnologiche. Per questo motivo il davanzale interno all’abitazione deve essere separato dal davanzale esterno attraverso l’inserimento di un materiale isolante fra di essi.

Il nodo secondario


Il serramento può anche essere posato su di un controtelaio ancorato alla muratura circostante. In questo caso deve quindi essere considerato un secondo livello di isolamento posizionato tra il serramento e il controtelaio e per questo motivo si parla appunto di nodo secondario.
In alcuni casi, qualora il telaio ligneo del vecchio serramento si trovi ancora in buono stato, questo può essere rifinito in cantiere per fungere da controtelaio al quale aggrappare il nuovo serramento

Posa degli infissi serramenti
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